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Partirei domani, se potessi. Partirei per poi tornare e ripartire di nuovo. Non partirei per fuggire da persone fondamentali e dalla mia città, ma perché una città sola non basta quando gli astratti furori ti assalgono e a me succede spesso. Ammiro chi ha il coraggio di prendere e partire, lasciare tutto, rischiare, chi è figlio del mondo. Mi ricordo dei miei sorrisi quando parto, quando sono in metropolitana. Le persone non precarie della mia vita ci sarebbero sempre e comunque. Mi ripeto però che è anche saggio non rinunciare ad un lavoro a tempo indeterminato, un lavoro che adoro, ad una casa (intera, comprensiva di pareti e di tetto, che in questi giorni sembrano davvero un lusso) piena di me e dei miei affetti. Piccole fughe contenute nei giorni e nella spesa, questo è quanto. Per adesso.