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giovedì 6 ottobre 2011

L'uom fatale


"Ei fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro,
così percossa, attonita
la terra al nunzio sta,

muta pensando all’ultima
ora dell’uom fatale;
né sa quando una simile
orma di piè mortale
la sua cruenta polvere
a calpestar verrà."

Non Napoleone, naturalmente.
Steve Jobs è quel mondo, quella passione, quella voglia di vivere, di programmare, di inventare, di superare se stessi, di amare e di ispirare che è la parte migliore dell'umanità; quell'angolo di civiltà e di genialità che si reinventa sempre, che non si lagna ma agisce. Il divino che c'è nell'uomo, l'idea rivoluzionaria che cambia un'epoca ma anche il pezzo di carne che soggiace alla legge della fisica che trasforma la materia.
Pur non avendo mai comprato niente di originale Apple, vivo delle idee di quest'uomo io come gli altri, come quasi tutti, anche quelli che si dicono incantati solo dai paesaggi campestri e dal rumore del mare e non fanno caso alla poesia del portatile smilzo, liscio e colorato, al concerto dei tasti di plastica, alla magia della comunicazione immediata, all'ormai ordinario prodigio del pensiero che si fa battuta scritta, post.
Il genio è morto, le sue idee restano. Ma l'uomo Steve Jobs è vinto e cancellato. E la vita davvero mi appare sempre più come una meravigliosa merda che - per dirla alla Allen - "oltretutto dura troppo poco". Quando ti pare di aver capito, quando hai trovato un equilibrio accettabile, quando sei persino felice, e a volte anche prima, è il momento di salutare.

domenica 11 settembre 2011

NY


Una città, un mondo che amo. Come si possa anche solo pensare di offendere, ferire, trafiggere quelle persone, quelle strade, quel mondo rimane un mistero rabbioso.

martedì 31 maggio 2011

Urla e dintorni

Visto che tutti hanno il diritto di impazzire, allora ho provato a farlo anch'io. Ho urlato contro chi se lo meritava, ho urlato come una matta, volendo urlare e concentrando in quell'urlo la rabbia di giorni, di mesi, di anni, riversando sul malcapitato (meritevole del gesto, sia chiaro) un bisogno ancestrale di sfogo, dopo giorni, mesi, anni di eccessiva comprensione e toni pacati.
E ha funzionato, mi sono subito sentita molto meglio.
Ma non mi si parli di gesto inconsulto. I matti sanno benissimo ciò che fanno e ne godono assai mentre lo fanno. Io ero consapevole del mio urlo, l'ho visto arrivare, l'ho sentito, l'ho contemplato soddisfatta e l'ho visto riflesso nel volto allucinato del malcapitato.

sabato 18 dicembre 2010

Solidarietà

Credo sia il caso di recuperare l'idea di Valentina dello scorso anno:
facciamo una colletta e regaliamo al povero, disagiato, sciagurato Comune di Pistoia i soldi necessari per comprare il sale per sciogliere la neve e il ghiaccio nelle strade. Suggerirei anche di favorire a chi di competenza nel palazzo comunale il numero di telefono del Consorzio Lamma che - magia, magia! - è in grado di prevedere l'avvento della neve.

Aperti per neve


Pistoia. Questa è la via della mia scuola alle 7.23 di sabato 18 dicembre 2010, nevica dalle 7 di venerdì 17 dicembre, copiosamente dalle 9 dello stesso giorno. Oggi, sabato, siamo aperti per neve. I Sindaci di Firenze e degli altri Comuni della pianura pistoiese (si noti: nessun problema, in effetti, si è verificato nei Comune dell'Appennino) hanno chiuso le scuole di competenza. Pistoia no. Quindi, se ne deduce, che il Sindaco di Pistoia abbia provveduto al ripristino della viabilità. L'allerta meteo era stato diramato da giorni.
Dalla foto appare evidente che nessun intervento è stato effettuato: o sono morti tutti gli autisti degli spalaneve o il sale non è stato acquistato o non so cosa altro pensare. Cinque i ragazzi presenti a scuola stamattina sui 180 circa in obbligo di presenza. Nessun vigile presente dalle 7.50 alle 8.05 di fronte alla scuola, perché mai? Non comprendo. Non eravamo aperti per neve?

domenica 28 novembre 2010

Anche a corsa


Picchi e baratri, il teatro di Marcorè e Saviano e le maschere tragiche del quotidiano, macerie e nascite, Rupert Grint e i reali Voldemort travestiti (e nemmeno uno stupeficium da lanciare).
Si impone una fuga salvifica in una città con la metro. E nemmeno l'idea della neve mi dispiace.

mercoledì 3 novembre 2010

Il marcio

Il marcio della Danimarca si dev'essere spostato parecchio più a sud. Sembra di contemplare un cadavere in putrefazione con un senso di crescente ribrezzo che sale. Il senso di pena si mescola alla sensazione dell'estraneità. Il problema è che sono legata con un catenaccio al cadavere e non me ne posso andare. O non ho il fegato per farlo.
Sono una che si volta indietro e vicino al cadavere ci sono persone degne, non putrescenti.

venerdì 20 agosto 2010

Intenti


Intendo affondare nelle voluttà della sofferenza fino a lunedì mattina, organizzare falò di bollettini, passarci più volte sopra con le ruote di un tir, lamentarmi a più non posso, dare sfogo alla mia rabbia. Poi più nulla per una settimana, intendo congelare qualsiasi cruccio.
Tanto saranno tutti lì a spintonarsi per essere in prima fila il 30 mattina.

martedì 20 aprile 2010

Affidi

Mi affido alla realtà cinematografica. A sceglier bene, la sceneggiatura è ben più accattivante e meno deludente del contesto reale.
In questo Dawson ha sempre avuto dannatamente ragione.

5 minuti, forse un po' di più

"Hai cinque minuti per crogiolarti nelle voluttà della sofferenza,
goditela, abbracciala, abbandonala e procedi."
"You have 5 minutes to wallow in the delicious misery,
enjoy it, embrace it, discard it and proceed".
Elizabethtown

sabato 20 marzo 2010

Troppo spesso

Troppo spesso capita di incontrare e di non poter evitare persone che investono la maggior parte del loro tempo cercando di distrarsi dalle proprie miserie personali impegnandosi con costanza per peggiorare la vita altrui. E' uno sport piuttosto diffuso, ne ho preso atto.
Spesso il giochino riesce, a parziale consolazione di coloro sui quali si abbatte la furia diversiva, rimane la consapevolezza che il reale motivo di sofferenza del miserrimo non è stato affatto scalfito.

giovedì 11 febbraio 2010

Dormiamoci sopra

Nevica - mi si scrive.
Dormiamoci sopra - rispondo.
Ho cambiato idea e prospettiva sulla neve? Assolutamente no, ma il livello di stanchezza è tale che la neve, se proprio scenderà, l'affronteremo. E, se proprio decide di cadere, almeno abbia la decenza di farlo (e di scomparire) mentre dormo.
Tutto galleggia sul niente, tranne la notevole irritazione per le accuse a Bertolaso. Ho più fiducia in Bertolaso e nella Protezione Civile che in un aiuto trascendente.

domenica 31 gennaio 2010

Indulgenza

Doveva e dovrebbe rimanere a casa, con stizza annessa, a perdere il suo tempo dietro ad odiose appendici della settimana. Ha risposto al telefono, una vocina le ha ricordato un dettaglio che aveva cercato di comprimere e sopprimere nell'angolo più nascosto della mente. Ha lasciato che Pirandello prevalesse. Ieri e oggi.
Non ne è pentita.