lunedì 22 dicembre 2014

Regeneration

Riguardate ora tutte le rigenerazioni dei miei Doctor, dolceamara con finale allegro quella tra Ecclestone e Tennant, tristissima quella tra Tennant e Matt, per quanto non si possa resistere alla dolcezza di Matt, ma la più bella, commovente, la più tremenda è quella Matt-Capaldi. Non si può non piangere e adorare/odiare Moffat per il modo perfetto con cui ci affonda lo stiletto nel cuore.

venerdì 29 agosto 2014

Tra la Death Valley e Pistoia alle ore 12 di un'ordinaria giornata di agosto colgo le seguenti macroscopiche differenze:
1. nel deserto il caldo è più secco
2. e ci sono più turisti.

domenica 1 giugno 2014

Broadchurch

Finito in tre giorni. Angosciata. Devastata. Commossa. Rapita dagli sceneggiatori. Pronta a partire per il Dorset all'istante. L'unica cosa che non comprendo: perché girare un remake esattamente con lo stesso attore? Sia chiaro: guarderò anche "Gracepoint". Ma perché?

giovedì 22 maggio 2014

Punti fermi

Anche nelle giornate peggiori "The Big Bang Theory" è una garanzia:
- What am I supposed to do?
- Have you considered telling her how you feel?
- I'm a physicist, not a hippy.

mercoledì 23 aprile 2014

Auguri, Will

Quattrocentocinquanta anni fa, forse nasceva William Shakespeare e siccome tutto è relativo, soprattutto il tempo, l'importante è scegliersi un giorno per festeggiare. E oggi potrebbe essere il quattrocentocinquantesimo compleanno di Shakespeare che, benché morto, quasi immortale lo è di sicuro, almeno per noi, per me. Io nella prepacked evacuation bag di Sheldon Cooper metterei il suo Amleto e molto altro su chiavina. Poi Shakespeare ha scritto per il teatro e questo me lo rende ancora più grande, immenso. In piedi, appoggiata al legno del palco del Globe Theatre ho vissuto momenti perfetti, consapevole della perfezione del momento, la felicità sentita.
La ricerca del momento ideale parte da lontano e presuppone spesso molta pazienza, ma in questo sono brava: mi muovo per tempo e so aspettare leggendo appunto Shakespeare. E quando dovevo scegliere dove accogliere la fiamma olimpica che passava lungo il Tamigi, d'istinto sono andata di fronte al Globe, il luogo ideale, speciale per un evento unico. Quando poi capolavori umani e ottimi attori sentono che è il momento per regalarsi Shakespeare, io sono certa che sia il momento esatto per regalarmi quello spettacolo. E lo sguardo di Jude alla fine della prima parte dell'Enrico V mi accompagnerà finché campo. Non mi andrà sempre bene, la statistica non è a mio favore, ma mi impegnerò più che posso, sempre. Mai mollare in questo ambito, sempre sperare, come mi ha insegnato la corsa apparentemente senza speranza, appena arrivata, e l'ora e mezza di fila nel 2009.
Non sempre si può avere ciò che si vuole e quindi oggi mi guardo un po' malinconica le foto della festa, molto molto molto lontana da qui. E mi leggo il Tito Andronico, aspettando maggio.
Varrebbe la pena vivere anche solo per poter leggere e vivere Shakespeare sul palco, non ho dubbi.