venerdì 6 luglio 2012
The Shard
Nel limbo, contenta serena impaziente e in vacanza, scopro in televisione l'inaugurazione di The Shard of Glass, la scheggia di vetro più alta d'Europa che troneggia su Southbank, uno degli angoli più affascinanti del globo, uno degli angoli che più mi sono cari.
Questo grattacielo, per me, a punta e che a a punta non è e che, solo domenica, pensavo quasi completato mancante appunto solo della punta, in verità è una scheggia che si staglia e si scaglia contro il cielo e lo fa parecchio bene, come tutte le creazioni di Renzo Piano. Proud to be Italian, in questo caso. Peccato che la maggior parte delle sue creazioni si trovino all'estero. In questo angolo di mondo il cerchio del Globe col suo tetto di paglia sta benissimo accanto alla ex centrale elettrica della Tate Modern, che guarda il contemporaneo Millenium Bridge che conduce alla secentesca S. Paul. Comunque, al di là dei gusti, The Shard me lo sento un po' mio: l'ho notato la scorsa estate protendersi timido sopra in Borough Market (vituperato e offeso, lui sì davvero dal secondo enorme viadotto costruito con vista sulle finestre dell'ex casa di Bridget Jones); l'ho fotografato a dicembre, a febbraio, a marzo. Domenica scorsa m'è parso proprio bello, soprattutto quando mi sono ritrovata per caso a passarci sotto. Pare sia molto verde, molto eco-friendly e francamente ciò mi è indifferente. Mi aspetto che sia particolare e intrigante (dopo il giardino pensile con i fenicotteri rosa, mi aspetto di tutto), unico come quell'angolo di mondo che adoro.
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