Torno a casa verso le nove e un quarto di sera, stanca stravolta ma sufficientemente in pace con me stessa per la lunga giornata, con una macchina fotografica in più, con una decorosa figura sul campo da tennis, con i compiti d'inglese svolti all'ottanta per cento, con un'ansia presente ma non ai livelli di guardia. Sorpresa per il numero dei telespettatori di tvl e scioccamente (forse), umanamente shoccata dal karma da stercolaio davvero comune a chiunque, almeno al 99,2 % della popolazione mondiale.
Sostiene con la consueta saggezza Woody Allen nel suo ultimo film: "basta che funzioni", ovvero non pretendiamo troppo dalla vita, a ciascuno tocca più o meno spesso una dolorosa discesa all'inferno e, quando riusciamo a carpire una buona approssimazione della felicità, è il caso di difenderla con le unghie e con i denti; anche una semplice ma non banale vita che funzioni può dirsi una grande temporanea vittoria. E forse persino la mia vita funziona abbastanza.
Ero e in parte rimango convinta di condurre una mezza vita, però mi rendo sempre più conto che l'esistenza di quasi tutti funziona poco e talvolta affatto e, quasi sempre, i pochi fortunati o fingono piuttosto bene, salvo qualche buco nel cielo di carta che si intravede nel teatrino, o riescono a non porsi domande.
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1 commento:
sì, già. basta che funzioni. e poi bello averlo visto insieme, quel film.
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