mercoledì 27 ottobre 2010

Tradizioni

Consueta strana serena allegria post assembleale.

Dubbi,
quieta autoflagellazione,
alternative (poco pratiche),
più o meno compiaciuta autocommiserazione.

Tradizionale stupore di fronte ai sorrisi buoni e alle strette di mano.

martedì 26 ottobre 2010

Pensieri d'autunno

Il metano: sempre sia lodato. In ottobre ti cambia la vita.
Dopo giorni di inutile sofferenza, dal nulla, per caso, quando meno te lo aspetti.

domenica 24 ottobre 2010

Non solo oggetti

Il lettore di dvd mi ha lasciato, tenta tenta, ma non legge.
Onore alla sua quasi decennale onorata vilmente sfruttata carriera. Non avrei potuto pretendere di più.

lunedì 18 ottobre 2010

Perfino

Sibilo del vento, ogni accesso chiuso sprangato, stufina accesa, divano e perfino ottobre diventa piacevole.
Dispiace per le colazioni e per i pranzi all'aperto, ma ha il suo fascino anche correre verso il barettino di piazza Duomo, trincerarsi dietro il vetro e aspettare al sicuro, al caldo buono artificiale.
Certo, ci si arrendesse all'evidenza che a metà ottobre il riscaldamento acceso è necessario sarebbe l'ideale. Il metano è un amico, costa, ma soffrire il freddo costa molto ma molto di più.

domenica 17 ottobre 2010

Oppure

Non scrivere post per almeno sette giorni significa o aver vissuto un'intensa meravigliosa settimana (per cui valeva la pena non accendere nemmeno il pc) oppure esser stati risucchiati in un vortice di insignificante, stancante e necessario non-sense alternato alla comune quotidianità.

domenica 10 ottobre 2010

Misteri



Da un luogo ove l'unica cosa che modificherei (talvolta) è il clima, a un altro dove uno dei pochi dettagli su cui non mi accanirei è il clima.
Perché una delle più belle piazze d'Italia e del mondo non meriti tutto questo anche in ottobre, mi rimane un mistero.

venerdì 8 ottobre 2010

Relatività

Inno ad Einstein e alla sua relatività spazio-temporale. Il grande Albert aveva capito tutto.
L'estate pare finita un anno fa, il "Globe", "Le allegre comari di Windsor", la barchina nel lago sono solo ricordi lontani di un mese e mezzo che è un anno e mezzo. Al contrario, le giornate durano ventiquattro secondi e non ventiquatt'ore. Gli eventi si rincorrono veloci e assurdi senza capo né coda, senza avere il tempo, la forza, la voglia di trovarci un senso; con l'incrollabile determinazione a plasmare il plasmabile, ad erigere barricate, a contenere l'ingiustizia. Davvero "la bussola va impazzita all’avventura / e il calcolo dei dadi più non torna". Alla prossima estate manca un secolo. Bacchette ben ferme in mano, si procede a colpi di "bombarda maxima".