lunedì 23 febbraio 2009

Paradossi

Aver letto, riletto e riletto centinaia di volte il Dialogo Galantuomo e Mondo del grande Giacomo senza averne imparato alcunché.

domenica 22 febbraio 2009

Distrazioni (meno male esistono)

Suona il telefono, rispondo e la voce dall'altra parte dell'apparecchio mi chiede: "Che cazzo è successo? Perché è uscita Silvia?"

(P. S. Forza VALE!)

Cocci aguzzi

Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d’orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.

Nelle crepe del suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano
a sommo di minuscole biche.

Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.

E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.

(Eugenio Montale, Ossi di seppia)


Sognare di guidare su una strada lastricata di vetri aguzzi bianchi e luccicanti significa o pensare e sognare per poesie o pensarla esattamente come Montale. Non credo Montale si sbagli.

sabato 21 febbraio 2009

Ossa



Chi osa vince. Per la verità chi osa spesso perde, ma almeno vive; peraltro chi non osa o chi è costretto ad osare suo malgrado quasi sempre perde e ne guadagna le ossa rotte. Insomma, le ossa rotte vanno sempre messe nel conto ad intervalli regolari, soprattutto quando non riesci ad essere trasparente, a non attirare l'attenzione, a non mantenere, malgrado i costanti sforzi, un profilo rasoterra praticamente strisciante. Non capisci perché si dovrebbe provare qualcosa di diverso dalla pietà per un simile esemplare di essere umano. Comunque, non tutti - spero - ma la gran parte dell'umanità ha le ossa più o meno incrinate più o meno frantumate, dovunque e comunque. E anche chi spezza ossa non deve passarsela affatto bene.

sabato 14 febbraio 2009

Scintille

Siamo carne da macello. Tutte le scintille di passione, le gioie, i dolori, l'infinità delle parole dette sussurrate urlate scritte, le idee geniali o anche semplicemente le idee, il bene voluto e ricevuto, prima o poi, sono sopraffatti dalla materia destinata a degenerare. Il solito "circuito di produzione e distruzione", il solito "abbisso orrido, immenso" che ci attende. Giacomo, come sempre, aveva capito tutto. Ed è impossibile non capire. Al massimo possiamo illuderci il più possibile, crearci delle illusioni consapevoli. E vivere vivere vivere quelle scintille di passione per le persone che valgono e per qualsiasi cosa valga, prima che la nostra carne diventi avariata.

domenica 8 febbraio 2009

Revolutionary Road

Meraviglioso devastante allucinante vero. Tutte le critiche puntano sullo spaccato di "middle class dei sobborghi benestanti di New York" nel suo conflitto tra il bisogno di assecondare le passioni dei singoli e la necessità di conformarsi alla società". A me sembra uno spaccato umano rappresentato in tutto il suo vuoto di senso e di conseguente lucida disperazione. Il dove e il quando sono meri accidenti.

http://www.movieplayer.it/film/13530/revolutionary-road/

venerdì 6 febbraio 2009

Dietro e oltre

In attesa di scoprire quanto mi attende dietro l'ansa del fiume oltre il ponte, me ne sto trovando di tutte per impegnare il tempo. Anzi il tempo e le mie energie non sono sufficienti per tutto ciò che vorrei vedere leggere ascoltare imparare vivere. E va bene così. Certamente il viaggio non può dirsi noioso.

domenica 1 febbraio 2009

L'arte sopraffina

Se anche un artista plastico (che decisamente ha impiegato meglio il suo tempo rispetto a me) definisce la scrittura come "l'arte più sopraffina", significa che è assolutamente vero. La musica ha qualcosa di ancora più magico, intangibile, impalpabile, illeggibile - è vero, ha ragione la Vale -, ma non è la scrittura. Di parlare, di esprimersi, di riversarsi verso l'esterno tutti o quasi hanno bisogno, coloro che sono più affascinati dall'arte sopraffina della scrittura leggono e - se sono egocentrici - scrivono. La scrittura è consolazione, premio e disastro al tempo stesso. La scrittura è talvolta ineludibile, per chiarire, per chiarirsi, ti permette e ti obbliga a trasformare pensieri, emozioni e sentimenti in qualcosa che esiste, che rivendica la propria esistenza, perché ti guarda dalla pagina. Una pagina scritta è un dubbio espresso e una decisione presa al tempo stesso, in qualche modo. Dopo averla scritta si prova sollievo comunque, perché quell'ineludibilità è uscita da te e sei libera di andare oltre di dedicarti ad altro con cui riempire il non senso. O il senso.
A volte si ha bisogno, invece, di pigiare tante cose, tanti impegni, si ha bisogno di camminare da un impegno all'altro, di concentrare la mente e il corpo in tanti diversi campi e luoghi, di cercare il senso o di riempire il non senso in tante troppe cose, dimenticando la pagina e il cursore. Temporaneamente.