lunedì 30 giugno 2008

Aria

Incredibile ma vero, il caldo sta sopraffacendo anche me. Ciò significa che i comuni mortali qua intorno boccheggiano. Non sarebbe nemmeno un problema, se non possedessi che un umile portatile i cui tasti rimangono incandescenti anche di notte. L'idea era di darsi al tennis e non alla sauna, dunque, vista la prospettiva delle due settimane grammaticali prima della ventata d'aria pura di Perugia, mi sono attrezzata. Ho preso la macchina - e sottolineo -, ho preso la macchina in orario in cui soltanto mani d'amianto come le mie possono sfidare i 35° gradi esterni e mi sono procurata l'indispensabile ventilatore a piantana, nonché il "caffè-latte" freddo svizzero, quanto di più vicino in Italia al mokafrappuccino di Starbucks senza la panna (il che aiuta a capire quanto mi manchi Starbucks, perché un mokafrappuccino senza la panna non è di fatto un mokafrappuccino). Giunta a casa ho tentato invano di montare il nuovo acquisto, arrendendomi alla quarta vite. La meccanica mi è oscura, c'è poco da fare; tre ore più tardi le consuete mani caritatevoli in meno di quarto d'ora hanno montato il ventilatore anche senza due viti che, ovviamente, avevo già provveduto a perdere. E ora, sempre più Carrie ma orfana di New York, credo di poter affrontare le incandescenti notti grammaticali.
Per una volta mi percepisco ottimista. Per quanto più lento di una tartaruga, il tempo è trascorso e finalmente sono le 20.52 del 30 giugno. Il ventilatore smuove l'aria, attenua il caldo e rende più lievi i pensieri. Gran cosa è la tecnologia!

domenica 29 giugno 2008

29 giugno


Buon compleanno al grande Giacomo.

Unico e solo.
E niente affatto pessimista. Al massimo realista.

lunedì 23 giugno 2008

Sempre

E' davvero difficile lasciarvi andare. Lo sapevo, lo sapevo già dallo scorso anno. Negli ultimi tempi la vita, gli inciampi della vita o la semplice sopravvivenza mi avevano distratto da questo pensiero, poi gli esami... Vedervi lì agli scritti preoccupati ma sempre positivi, contenti di condividere anche quest'ultimo atto, fidandovi di me, di noi mi ha reso ancor più consapevole di quanto sarà dura non avervi più intorno. Agli orali poi sono stata non fiera, bensì assolutamente fiera di voi, per l'impegno, per ciò che siete diventati, per il rispetto con cui vi siete accostati a questa prova, per il sostegno che vi siete vicendevolmente dati, in silenzio. Uno degli aspetti di me stessa di cui sono orgogliosa è di avere in qualche modo - insieme ad altri, certo - contribuito a farvi trascorrere tre anni degni di essere ricordati e di avervi anche insegnato qualcosa, anzi un sacco di cose. E non tutte le scorderete, ne sono certa. Siamo cresciuti insieme. Se siete le persone che siete lo dovete un pochino anche a me e agli altri prof, se sono la persona che sono lo devo anche a voi. Mi avete dimostrato una volta di più che dare fiducia alle persone può esporre a dei rischi, qualche costola si può incrinare, talvolta anche rompersi (e fa un male cane, quando succede), ma porta anche a risultati inaspettati e insperati. Siete entrati nella mia vita e nel mio cuore, avete lasciato che io entrassi nella vostra vita e nei vostri cuori attraverso i confronti, le confidenze, le brontolate e lasciarvi andare, pensare di lasciarvi andare è davvero dura. Vi aspetta un futuro complicato, ma degno di essere vissuto e voi avete tutte le carte in regola per affrontarlo nel modo migliore, perché non vi tirate indietro, perché sapete mettervi in gioco, perché sapete farvi valere, perché avete imparato a ragionare, perché sapete chiedere, sapete dare e sapete condividere. Nel bene e nel male siete attori responsabili della vostra vita. Non crediate sia una condizione così comune, tanti troppi adulti si lasciano vivere, lasciano che tutto scivoli loro addosso come l'acqua sul vetro dell'auto, magari anche rimossa dal tergicristallo. "Vivere è cosa rara al mondo" sosteneva Oscar Wilde, talvolta lascia segni e devastazioni sulla pelle e nell'anima ma ne vale la pena. E, in caso di difficoltà o semplicemente perché vi fa piacere e ne avete voglia, passate a trovarmi. Ci sarò. Sempre.

sabato 21 giugno 2008

Solstizi

Piccole donne e piccoli uomini crescono. E se vanno. O meglio se ne andranno per la loro strada. Per adesso ti abbracciano, ti coccolano e ti telefonano. E tu ne sei commossa e fiera. Assolutamente fiera.

venerdì 6 giugno 2008

Dal taccuino dei ricordi

"Foscolo è fissato con l'idea della morte, infatti, oltre ai Sepolcri, ha scritto anche il sonetto Alla sera, sempre sulla morte."
"Foscolo i suoi versi li gestisce come vuole, l'importante è che aderiscano al sentimento che vuole esprimere".
"Ungaretti sperava che queste sue fantastiche poesie portassero a un ripensamento da parte delle grandi potenze entrate di guerra, ma, da come è finita, si può pensare che non ce l'abbia fatta e non che non abbia raggiunto il suo scopo".
[Su L'infinito]: "Questa per me non è una poesia molto brutta, perché qui stranamente Leopardi non è molto drammatico, anzi forse per lui questa è una poesia molto allegra".

Stringete, stringiamo i denti! Il traguardo è vicino. E i ricordi saranno indelebili (soprattutto le espressioni di tutti di fronte ad ogni citazione, passaggio, riferimento a "T'amo, o pio bove").