venerdì 9 gennaio 2009

Punti di vista

Le vacanze sono irrimediabilmente terminate, è inconfutabile. La sveglia suona troppo spesso alle 6.10, ma tornare a casa e non trovare in agguato la grammatica è indescrivibile. Insomma, basta stare peggio per un bel po' e la normalità appare interessantissima. Potersi concedere l'ennesimo passaggio di "White Xmas" della ditta Berlin-Crosby-Kaye-Clooney-Ellen (finalmente in originale) sembra una gran cosa, commuoversi per la commozione del generale di fronte alla 151° divisione riunita nel verde e ben poco bianco paesino del Vermont, invece, è storia vecchia. Insomma, continua l'effetto "uscir di pena" causa di enorme diletto. Quindi, non solo l'albero e il presepe ancora ci sono, ma - dal mio punto di vista - mancano appena nove mesi e dieci giorni prima di rifarlo (o meglio farlo rifare).

sabato 3 gennaio 2009

Disordine

Mai tollerato l'ordine spaziale. L'importante è l'ordine mentale e di quello ne ho da vendere. E - come più volte ho verificato - un eccessivo ordine mentale è un gran difetto. Almeno sono disordinata e ne vado fiera. Dall'ennesimo spostamento di libri (appunto spostati: non rimessi a posto) è saltato fuori un biglietto cumulativo dell'Opera di Santa Maria Novella datato 8 maggio 2007. Bei ricordi.

giovedì 1 gennaio 2009

00.00

Dopo il tunnel grammaticale tutto è o sembra quasi perfetto. La perfezione - si sa - non esiste e la felicità è di pochi rari momenti. L'"uscir di pena", il recuperare il senso del tempo, dormire, guardare e riguardare scelti film, sentirsi vivere sono comunque già una cosa, conferiscono un senso al non senso. Fare la spesa, prendere la lattuga sbagliata, lavare cozze, rivedere e dividere il tempo con gli amici di una vita, ballare, ballare proprio, regalarti il tempo per pranzare in via del Gelso, trovare farraginosi dolcissimi messaggi, ricevere alle 00.00 gli auguri di buon anno di Martina è vita, è vita degna di essere vissuta. Per la felicità ci attrezzeremo. Se possibile.