sabato 27 dicembre 2008

Finalmente

Non ricordavo, non credevo di avere tutta questa energia, soprattutto con la tormenta di vento che sembra avvolgere il condominio e la città, da sempre il freddo mi annulla. Invece, licenziata ammazzata la grammatica, dismesso l'umore grammaticale, non mi sono fermata un attimo (a parte le otto buone benedette ore di sonno giornaliere), perché era ed è bello correre, perché correre, sentire il freddo significa sentirsi vivi, sentire di riprendere a vivere: prima la corsa per i regali, poi il Natale più classico con pranzi, cene, (ottimi) film in cassetta e vecchi video, doverosa prima disinfezione della casa (una delle principali vittime del morbo grammaticale) e poi, a incastro, tutti: chi per telefono, chi per davvero finalmente in carne e ossa, che mi arriva con terza serie di Dawson e un Dawson, anzi un Pacey da condividere è sempre un regalo nel regalo. E poi ancora lo scambio regali dei piccoli e delle (grandi) amiche con il mio presepe sempre apprezzato e la mia piccola a quattro zampe, che sfodera per l'occasione "il suo sguardo malefico" e persino una super soffiata in piena regola. Solo la Nina e la sua mamma mancano e dispiace, dispiace proprio, perché l'incastro non permette altra opportunità a breve. Sarà per questa ritrovata energia che stavolta stranamente - almeno per me - aspetto il nuovo anno con l'entusiasmo del venditore di almanacchi leopardiano. Voglio un anno povero di grammatica, ricco di persone, di persone che valgono, ricco di tempo da poter dedicare alle persone che valgono, ricco di viaggi, di valigie e valigine dove riporre le mie nuove ciabattine da viaggio a righe rosse e bianche con i calzini grigi e rossi e i cuoricini antiscivolo. Ricco di sorrisi, ricco di vita.

giovedì 25 dicembre 2008

BUON NATALE


Buon Natale alle piccole grandi persone, che mi hanno scritto e che si ricondano come io mi ricorderò sempre di loro. Mi mancate tanto! E buon Natale anche a tutti coloro che in questo luuuuungo anno hanno tollerato le mie intemperanze, hanno atteso pazienti, hanno sofferto al mio fianco, mi hanno voluto bene e anche alla piccola a quattro zampe.

mercoledì 24 dicembre 2008

Happy silent white Xmas



Il Natale è il Natale, c'è poco da fare. E io sono un'appassionata del Natale, dal mio punto di vista la più bella festa laica che sia mai stata inventata. Sono una nazista ortodossa del Natale fin da piccola, fin da quando rubai, non consapevole della gravità dell'atto, un piccolo Gesù bambino dalla "Standa". Avevo tre anni e la mia mamma se ne rese conto ormai quasi a casa. D'altra parte era stata lei ad instillarmi non la sottrazione indebita, certo, ma la passione per il Natale, lei che è un'artista del presepe e che le casine se le costruiva da sola, con il cartoncino, lei che ancora mi allestisce il presepe, perché io sono una fan del Natale, però sempre inabile alla pratica rimango.
E' Natale, le luci sono meravigliose, gli alberi (di plastica ovviamente) li dovremmo lasciare tutto l'anno addobbati e luminosi come non mai; Jingle bells rock, Happy Xmas e Let is now le potrei sentire persino ad agosto senza avvertire niente di strano, figuriamoci ora.
Due giorni di tempo soltanto quest'anno per i regali, ma un tempo regalato non più rubato, un tempo dilatato, immenso rispetto all'angoscia e al non-tempo dei mesi scorsi, il tempo per suonare campanelli, prendere té, chiacchierare, camminare nel latte di nebbia e nel freddo pungente, insomma un tempo per riiniziare a vivere.

lunedì 22 dicembre 2008

FINE


E la luce fu. Finalmente. Dopo un anno e dieci mesi tra pianti e costante sensazione di tangibile incapacità, ce l'abbiamo fatta. Erano più 1000 pagine, più di 1000, per non parlare delle soluzioni, utilissime sembra. E l'abbiam fatte, grazie anche all'aiuto e al sostegno di coloro che hanno tollerato i nostri umor neri, coloro che hanno cucinato, stirato, pulito, confortato, cercato, suggerito, sostenuto in ogni modo. E ne siamo uscite. Le bozze non sono dodici ore al pc, le bozze non te le devi stillare dalla testa. Le bozze non ti fanno sentire scema o incapace perché non riesci ad essere più veloce o a rallentare il tempo. E' finita. Per lo meno è finita la parte che fa male, la parte che ti dimostrava ogni secondo che non era proprio una cosa per te, ma almeno una spanna sopra di te. Solo Lei è riusciva a contrastarla e sovrastarla.
Festeggeremo come si deve, ancora non so come né quando ma festeggeremo. E il Natale è salvo. Stanotte si dorme. E anche nei giorni a venire. Il più bel regalo di Natale che potessimo farci.

domenica 21 dicembre 2008