Sono ormai diversi anni che verso novembre, dicembre, talvolta anche gennaio finalmente sono pronte le graduatorie definitive utili per l'accesso degli insegnanti alle supplenze annuali e temporanee. La scuola inizia a settembre in Italia - questo si sa (o forse no?) -, ma le graduatorie definitive arrivano almeno due mesi dopo il suo inizio; ciò significa che solo nei casi fortunati l'insegnante che ha predisposto e progettato il suo lavoro da settembre (o ottobre) avrà la fortunata opportunità, conoscendo le peculiarità della classe e dei singoli alunni di lavorare per l'intero anno, mettendo in atto le strategie più idonee ai bisogni formativi dei ragazzi. Gli insegnanti ormai ci sono abituati e quasi rassegnati: dopo aver impostato progetti e collaborazioni con alunni, colleghi e dirigenti, conquistata la stima dei genitori, è giusto cambiare, ricominciare tutto da un'altra parte a dicembre, proseguendo il lavoro altrui. I ragazzi, ancora curiosi, ancora alla ricerca di una logica nella realtà che li circonda, non capiscono e chiedono: "Ma il prof. X non c'è più? Perché? Ma lei ci sarà ancora?" Alle medie, dopo cinque anni di scuola primaria, hanno intuito che il balletto, la quasi casuale comparsa o scomparsa degli insegnanti è intrinseca alla natura della scuola (italiana), però continuano a non capire e chiedono. Lo spostamento delle pedine, ovvero degli insegnanti da una cattedra all'altra, è categoricamente riservato soprattutto alle cattedre destinate al sostegno degli alunni diversamente abili, chiaramente aiutati dall'avvicendarsi di figure di riferimento.
Le leggi devono essere rispettate, le cattedre devono essere assegnate a coloro che ne hanno diritto per graduatoria o per concorso, soltanto - mi chiedo - queste persone potrebbero essere individuate massimo durante la prima quindicina di settembre? Sembra di no, perché le graduatorie definitive per l'assunzione degli incarichi a tempo determinato e per le supplenze brevi non sono mai pronte prima della fine di novembre. Comprendo che occorrano i tempi tecnici e amministrativi per elaborare le domande presentate tra febbraio e giugno-luglio (a seconda delle categorie), dunque oserei suggerire al Ministero di adottare un'astuzia machiavellica: pubblicare i bandi per l'integrazione o il rinnovo delle graduatorie a settembre in modo che esse entrino in vigore dal settembre dell'anno scolastico successivo.
La qualità del lavoro degli insegnanti, la fiducia e il benessere di studenti, genitori e di tutti gli operatori della scuola ne trarrebbero gran guadagno. Nel frattempo, per quest'anno il balletto delle cattedre per molti miei colleghi è gà iniziato perché - si sa - a dicembre a scuola è tempo di cambiare.
domenica 13 dicembre 2009
Scuola: a dicembre è tempo di cambiare!
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