mercoledì 24 dicembre 2008

Happy silent white Xmas



Il Natale è il Natale, c'è poco da fare. E io sono un'appassionata del Natale, dal mio punto di vista la più bella festa laica che sia mai stata inventata. Sono una nazista ortodossa del Natale fin da piccola, fin da quando rubai, non consapevole della gravità dell'atto, un piccolo Gesù bambino dalla "Standa". Avevo tre anni e la mia mamma se ne rese conto ormai quasi a casa. D'altra parte era stata lei ad instillarmi non la sottrazione indebita, certo, ma la passione per il Natale, lei che è un'artista del presepe e che le casine se le costruiva da sola, con il cartoncino, lei che ancora mi allestisce il presepe, perché io sono una fan del Natale, però sempre inabile alla pratica rimango.
E' Natale, le luci sono meravigliose, gli alberi (di plastica ovviamente) li dovremmo lasciare tutto l'anno addobbati e luminosi come non mai; Jingle bells rock, Happy Xmas e Let is now le potrei sentire persino ad agosto senza avvertire niente di strano, figuriamoci ora.
Due giorni di tempo soltanto quest'anno per i regali, ma un tempo regalato non più rubato, un tempo dilatato, immenso rispetto all'angoscia e al non-tempo dei mesi scorsi, il tempo per suonare campanelli, prendere té, chiacchierare, camminare nel latte di nebbia e nel freddo pungente, insomma un tempo per riiniziare a vivere.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Buon Natale, amica mia. E soprattutto buona rinascita.