mercoledì 12 maggio 2010

Rose e gerbere




Anche oggi "ho vissuto la mia giornata", bella piena, pesante e compressa. Continua a sfuggirmi il segreto della serenità e della calma serafica ostentata dalla maggior parte degli umani: o hanno raggiunto un livello Zen cui non arriverò mai o mentono molto bene (spesso anche a se stessi) o hanno una biologia diversa dalla mia.
Su qualche fronte si vince, su qualche altro si perde. La fine della salita pare da giorni sempre dietro la curva; peccato che, svoltato l'angolo, compaia l'ennesimo tornante. Poi appare inaspettato il rosa delicato delle rose inglesi o il fuxia sfrontato delle gerbere ed è un po' come i limoni di Montale: se non per me, per qualcuno questa mia fatica della vita di plotiniana memoria sembra avere un senso.

Nessun commento: