martedì 21 agosto 2012

Lisce o a costine purché colorate

Dalle stelle alle stalle nel più classico del roller-coaster; dalla perfezione e dalla serenità alla materialità della carne e della biologia, mitigate dagli abbracci, dalle carezze e dagli sguardi buoni. Pare un mese e non è nemmeno una settimana che sono atterrata con un paracadute poco gentile nella terra arida e secca della Toscana che mi rilegge ad ogni angolo, ad ogni ventata calda e afosa, ad ogni strada deserta e desolante (ben più che desolata), ad ogni muro scrosticciato la Liguria ruvida e asciutta degli Ossi di Montale. I cocci aguzzi di bottiglia in cima ai muri non ci sono, perché sono sufficienti quelli conficcati qua e là a caso nella carne. Per me, il particolare che salva, il topo bianco di Dora Markus, è l'arcobaleno di colori delle canottiere. Meno male che in primavera me ne hanno regalate un bel po'.

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