venerdì 6 giugno 2008

Dal taccuino dei ricordi

"Foscolo è fissato con l'idea della morte, infatti, oltre ai Sepolcri, ha scritto anche il sonetto Alla sera, sempre sulla morte."
"Foscolo i suoi versi li gestisce come vuole, l'importante è che aderiscano al sentimento che vuole esprimere".
"Ungaretti sperava che queste sue fantastiche poesie portassero a un ripensamento da parte delle grandi potenze entrate di guerra, ma, da come è finita, si può pensare che non ce l'abbia fatta e non che non abbia raggiunto il suo scopo".
[Su L'infinito]: "Questa per me non è una poesia molto brutta, perché qui stranamente Leopardi non è molto drammatico, anzi forse per lui questa è una poesia molto allegra".

Stringete, stringiamo i denti! Il traguardo è vicino. E i ricordi saranno indelebili (soprattutto le espressioni di tutti di fronte ad ogni citazione, passaggio, riferimento a "T'amo, o pio bove").

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ricordiamoci anche qual è il periodo più sanguinoso della Seconda Guerra Mondiale. Ogni pensiero ha un suo perchè.