mercoledì 15 settembre 2010

Proud to be part of London 2012


Primo giorno di scuola: alle 7,10 sono già di fronte al primo cappuccino dell'anno scolastico con annesso cornetto vuoto in mano, alle 7,20 sono già a scuola. La prima come sempre, da sempre, senza necessità, senza riuscire ad arrivare più tardi a meno di cataclismi, almeno il primo giorno. Mi piace la scuola vuota che pian piano si riempie, la piscina a luci spente più invitante che mai.
Il 15 settembre parte anche la vera e propria campagna di arruolamento per le olimpiadi di Londra. L'accoppiata tra Londra e le olimpiadi è quasi incredibile, seppur scontata. Chi meglio di quella città potrebbe ospitarle, soprattutto organizzarle. Considerando la mia malattia londinese orgogliosamente ostentata, considerando che ogni volta riesco a commuovermi durante le cerimonie di apertura e di chiusura, stavolta devo provarci.
Dopo tre buone di sonno, in serata ho attaccato il form e in qualche modo ne sono arrivata in fondo, con un misto di eccitazione, ansia di sbagliare, di non comprendere, di dichiarare il falso non volendo ("dai tu la disponibilità alle sessioni di training tra gennaio e giugno 2012?" La mia disponibilità è totale, il problema è poter lasciare il lavoro per le sessioni). C'è anche un bel po' di amarezza perché le possibilità che mi possano scegliere, di poter davvero partecipare, di poter anche aprire le porte, porgere asciugamani, fornire indicazioni sono - lo so - piuttosto scarse: un po' i vincoli lavorativi, un po' l'handicap di vivere lontano dalla mia città, un po' - sono convinta - preferiscano comprensibilmente giovani studenti, un po' l'autocommiserazione è un abito che indosso con grande competenza.
Vedremo, per adesso mi consolo guardando compiaciuta il peluche di Wenlock, la mascotte dei giochi, comprata con una resa totale all'aeroporto di Stansted.

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