lunedì 15 febbraio 2010

Qualcosa, niente, tutto, troppo, poco

Felice non sono, troppo serena nemmeno, rimango però anche ben lontana dalla serena disperazione (l'unica davvero in grado di uccidermi, probabilmente), non sono soddisfatta, non sono insoddisfatta, ho molto sonno, ho la casa che sta esplodendo, le foto di New York finalmente dal corniciaio, l'ultimo caffè da Terzi troppo lontano nel tempo, i battiti cardiaci troppo veloci, troppe scartoffie che mi opprimono e zero tempo per leggere, tante persone che mi vogliono inspiegabilmente bene, nessuna che sia innamorata di me. Vegetare non vegeto, eppure mi sembra di sopravvivere appena, il valigino nuovo regalato a Natale ancora vuoto me lo rinfaccia ogni giorno. Guardo la sfilata delle nazioni a Vancouver e piango, come sempre ad ogni nuova olimpiade, ci sono centinaia di film che vorrei guardare e riguardare, altrettanti libri che vorrei leggere e rileggere, il Canada da visitare, New York da rivedere, Londra in cui tornare (e rimanere più a lungo possibile), arrivo in classe e sono contenta di esserci, mollerei tutto domani e partirei, se avessi coraggio e fossi certa di non fare la fame per le vie di Londra. Intanto il 28 di marzo sarò a Torino, è già qualcosa.

1 commento:

Gaia ha detto...

beh, non *inspiegabilmente*