domenica 22 agosto 2010

La lista


La battuta più comune in questi giorni è: "Ancora a Londra? Ma non ti stanchi mai? Non ti viene a noia? Non ti viene voglia di visitare qualche posto nuovo?"
Allora,stancarsi nemmeno a parlarne: vivo/sopravvivo a Pistoia tutto l'anno, figurarsi se posso stancarmi di Londra che è l'antiPistoia per eccellenza (anche se, per carità, nel mondo esistono luoghi ben più tristi e sfortunati). Come posso stancarmi di spettacoli teatrali di alta qualità, di parchi degni di tale nome, di sale da tè con gli scones e la marmellata di fragola, di concerti e concertini ovunque, della cortesia nei negozi, di un sistema di trasporti che funziona, di musei dove puoi entrare anche solo per leggere, di panchine pronte ad ospitarti ovunque, di bella gente intorno?
Non è una città economica. Ha questo unico difetto.
Avrei anche voglia di vedere qualcosa di nuovo e tutti gli anni, nel mio piccolo troppo piccolo lo faccio, senza rinunciare alla mia settimana londinese, necessaria ad affrontare e superare tutto un anno, un lungo anno. In definitiva sono riuscita a tornare da quattro anni e mezzo dopo dodici - dico - dodici anni di assenza. Sono comunque in arretrato di almeno dodici settimane.
Certo, se le finanze me lo consentissero, ho in mente una lista ben precisa di luoghi che vorrei visitare (e, in qualche caso, dove vorrei vivere): New York, la costa orientale degli Stati Uniti dal Maine a Washington D.C., S. Francisco, Seattle con qualche altra puntata interna scelta, il Canada, la Scandinavia compresa qualche isola, la Danimarca, la Scozia, l'Inghilterra (che non è Londra), la Germania con Berlino in cima, il Belgio, la Francia, l'Australia con una puntata in Nuova Zelanda, l'Irlanda, l'Islanda, l'Italia. Punto. Si ricomincia dalla prima della lista.

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