martedì 3 agosto 2010

Pause




Luglio e agosto mi piacciono anche perché all'insegna di tante "pause" in cui ci si ritrova, si mangiano pizze, burrate ma soprattutto dolci e frappuccini, ci si racconta, si chiacchiera, si corre (letteralmente) verso lo Starbucks appena avvistato, ci si compiace di aver creato in una settimana nuovi frappuccino-addicted, si guardano foto e film, si ritrovano vecchi amici seriali come Ephram Brown, si commenta, si legge, ci si imbatte in compagni delle elementari, si ride, non si guarda l'orologio e si fotografa ogni dettaglio, per ricordare non tanto il terzino con panna montata quanto il momento, lo star bene in quel momento con quella persona (o anche da sola) in quel luogo.
Con naturale ma meticolosa ricerca si incastra ad arte pausa nella pausa, pausa dopo la pausa, per rivedere tutti, tutti quelli che meritano. La casualità poi vi insinua qualche volto inaspettato o nuovo. Nella pausa hai il tempo di guardarti intorno, di cogliere e di apprezzare gli angoli, i dettagli, gli scorci: dai divani che ti rimandano al Central Perk, alla tovaglia di Terzi, al vassoio in stile provenzale che ti compiaci di aver regalato, alla poltrona di Starbucks tra il marrone e il viola, al fulmine nel buio della notte di S. Alessio, a piazza del Duomo con vista battistero e campanile.
Ci si lascia voler bene; si vuole bene; si è orgogliosi di poter affiancare piccole grandi persone che stanno diventano gran belle persone; si annusano albe umide e fredde con un caffè bollente nel polistirolo tra le mani; si scrutano con invidia buona, a volerne cogliere l'arcano segreto, gli occhi di persone che hanno avuto il coraggio e la fortuna di regalarsi un po' di felicità.

1 commento:

Gaia ha detto...

benedette sempre le pause