giovedì 17 luglio 2008

Fuori


Ero troppo persa in altro, troppo presa da frasi aggettivi e avverbi, da passioni verità e bugie, dal teatro dell'assurdo da non trovare il tempo nemmeno di far sviluppare qualcosa come milletrecento foto, perché a me le foto piacciono e piacciono di carta, da guardare, da toccare, da attaccare, da sfogliare, segno di qualcosa che è stato, che sono stata, che mi ha segnato per qualche ragione. Sto rimediando. Mi sono appunto arrivate a casa stamattina le prime seicentoventi foto di carta, vere, reali, non più digitali.

Ero troppo presa, distratta, pressata, angosciata da altro da mettere tutto il resto in lista d'attesa, in attesa di consumare le mie ossessioni, di dare tutta me stessa e di sopravvivere in qualche modo. In qualche modo. E le persone messe da parte in quell'angolo ci sono state, con pazienza, ad attendere, talvolta ad ascoltare e a confortare. E ora, fuori dal turbine, appena appena fuori dal turbine attendono il mio ritorno in fondo alla strada sterrata, dove Emma Bright riesce a farsi docilmente guidare, con mia meraviglia. E nella casa negli Hamptons, appena appena fuori centro, mi aspettano sorrisi inaspettati, riacciuffati dal passato. Nel verde degli Hamptons tra chiacchiere, risotti e parmigiane e dolci di pasta di bombolone la camera si allontana, si allontana da gazebo, dalle luci, dalla città con una musica tenue e buona con un controcanto malinconico che parla anche di chi in mezzo ad altro verde hai lasciato.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ma sono gli olivi di Torgiano?